Si è da poco conclusa la campagna di scavi sull’altura di Monte Li Santi, parte del più ampio complesso abitativo dell’antica città scomparsa di Narce, durata alcune settimane nel mese di settembre. Le ricerche sono state condotte dall’Università degli Studi di Torino sotto la direzione di Cristiano Iaia, su concessione del Ministero della Cultura con la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale (funzionario archeologo Daniele F. Maras) e grazie alla collaborazione del Museo Archeologico Virtuale di Narce (MAVNA) e della Cooperativa Matrix 96. Lo scavo, oltre che del supporto logistico del Comune di Mazzano Romano e del Parco Regionale Valle del Treja, si è potuto avvalere di un’équipe di archeologi professionisti e dell’apporto di studenti di discipline archeologiche dell’Università di Torino.
Nonostante alcune difficoltà logistiche, dovute alla morfologia impervia del colle di Monte li Santi, è stato complessivamente possibile aprire quattro piccoli settori di scavo che coprono un’ampia gamma di situazioni, rappresentative di una complessa stratificazione estesa dalla protostoria al Medioevo. In una porzione settentrionale dell’altura e lungo il suo ciglio ovest è stato parzialmente messo in luce un lungo tratto (circa 10 metri) di un muraglione costituito da blocchi squadrati di tufo di dimensioni considerevoli (fino ad un massimo di 90 cm di lunghezza), di cui si conservano almeno due filari sovrapposti. Il muro non appare isolato, ma in evidente connessione con altri tratti individuati a breve distanza. Tale struttura, di presumibile datazione ad età arcaica e la cui finalità resta ancora da precisare (terrazzamento o fortificazione?), si sovrappone ad un deposito stratigrafico recante testimonianza di varie fasi protostoriche (dal Bronzo finale alla prima età del Ferro avanzata). A breve distanza, presso l’estremità settentrionale del pianoro, sono state evidenziate numerose cavità scavate nel banco roccioso che indiziano una complessa organizzazione infrastrutturale del centro preromano tra la fine del VII e il VI secolo a.C.: vi si riconoscono preliminarmente strutture idriche e un possibile sistema di viabilità interno all’abitato.
I sondaggi condotti in due settori localizzati su due piccoli terrazzi del versante sudest dell’altura hanno rivelato un quadro inedito e ancora differente: resti di strutture rupestri con montanti lignei in parte forse databili ad epoca alto-arcaica, e tracce di una frequentazione ormai fattasi più rada e discontinua databile ad età medio-repubblicana e imperiale.
Alla luce di valutazioni preliminari, lo scavo suggerisce le notevoli potenzialità conoscitive offerte dal sito di Monte li Santi, con dati che ampliano e integrano il quadro già noto attraverso la documentazione funeraria di Narce, e aprono interessanti prospettive per la ricerca e la valorizzazione future.